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Pronta reperibilità medici: ricorso Anaao contro riposo spezzatino

Sanità pubblica Redazione DottNet | 29/07/2019 18:19

Palermo: quando i camici bianchi vengono chiamati dovrebbe essere garantito il recupero delle 11 ore. Invece una deroga permette il recupero delle ore spostato molto in avanti

L' Anaao Assomed continua la sua lotta contro il riposo 'spezzatino' dei medici del Ssn causato dalla norma sulla pronta reperibilità. "Nel nuovo contratto, da poco firmato, abbiamo cercato di smontare una vera e propria penalizzazione per i medici introdotta, senza nessuna cautela, con una norma che prevede la reperibilità durante il riposo, il cosidetto riposo 'spezzatino'. Ma anche se nel nuovo contratto sono state inserite delle deroghe, vogliamo dalla Corte di Giustizia Europea uno specifico pronunciamento sulla spinosa questione della reperibilità 'attiva' e dei meccanismi di compensazione del mancato riposo".

Lo spiega all' Adnkronos Salute Carlo Palermo, segretario nazionale dell' Anaao Assomed, sostenendo che quando i camici bianchi vengono chiamati dovrebbe essere garantito il recupero delle 11 ore, laddove invece una deroga permette il recupero delle ore spostato molto in avanti. Il segretario nazionale, dando seguito all' impegno assunto e comunicato alla controparte pubblica in sede Aran nel corso della trattativa per il nuovo contratto 2016-18 dell' Area sanità conclusasi in questi giorni, ha dato mandato oggi agli avvocati Anaao Assomed di predisporre il testo del ricorso da presentare nelle prossime settimane alla Corte di Giustizia Europea per un suo pronunciamento "relativamente alla spinosa questione della reperibilità 'attiva' e dei meccanismi di compensazione del mancato riposo, in particolare quando ne sia lesa la sua 'continuità e consecutività'.

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Infatti - prosegue il sindacato - ai sensi del decreto legislativo 133 del 2008 (articolo 4 comma 4) la chiamata in servizio durante la pronta disponibilità 'sospende' il riposo e non lo 'interrompe'". Questa interpretazione tutta 'italiana' della norma giuridica è considerata, a giudizio di Anaao Assomed, "ben lontana dalle premesse e dallo spirito della direttiva europea 2003/88/Ce nonché dai ripetuti pronunciamenti della Corte di Giustizia Europea". "Il riposo 'spezzatino' non danneggia i medici ma la qualità del servizio", prosegue Palermo che spiega: "succede di essere chiamati tre volte durante la notte e poi ti ritrovi la mattina seguente in sala operatoria. Dopo un riposo 'spezzatino' doveva essere obbligatoriamente garantito il recupero delle 11 ore invece c' è una deroga che può permettere anche il recupero delle ore spostato molto in avanti"

"Nel nuovo contratto - ricorda il segretario - siamo riusciti alle fine ad accorciare questo periodo di riferimento dai 7 giorni ai 3 e l' obbligo non prevede che nei turni del mattino venga inserito chi ha aveva la reperibilità di notte. Ma parallelamente a questo - conclude - vogliamo che la Corte di Giustizia europea si pronunci sulla norma 'madre' e ci dica se è legittima oppure no e quali sono le cautele da introdurre che magari sono più ampie di quelle che noi abbiamo previsto nel contratto".

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